venerdì 23 novembre 2012

Pensieri a valanga in un mattino dentro i colori d'autunno

Oggi sono andata al lavoro in pullman : ho la Camillona dal meccanico a mettere le scarpe invernali.

Uscire di casa alle 7 del mattino e camminare affondando i piedi nelle foglie sul marciapiede in mezzo a questi splendidi colori autunnali che adoro, mi fa stare bene, nonostante ogni mattina scopra un nuovo dolorino o un nuovo acciacco. Che diamine e si che non sono vecchia vecchia!!!

E' che il tempo mi rammenta ogni giorno che passa che se ne frega di me,  fa niente, io vado avanti e anche se non riesco piu a portare i tacchi alti e preferisco le tennis, anche se non riesco a smaltire quei chiletti in più, anche se ho il fiatone dopo aver fatto quattro piani di scale a piedi  e faccio fatica a scavalcare un muretto, insomma, nonostante tutto cribbio, ci sono e intendo viverla comunque come protagonista la mia vita senza stare alla finestra, nonostante  . Della serie mi piego ma non mi spezzo (sono fortissima!!)

Son fuori lo so, ma mi vado bene così. Mentre raggiungo la stazione dei pullman prego. E' uno di quei momenti in cui mi sento bene e ho bisogno di fare quattro chiacchiere con Dio; a parte le preghierine d'obbligo che ci insegnano fin da piccoli, ho sempre un milione di domande da porgli e ragionamenti da fare insieme a Lui. 
E' una cosa che sento di fare quella di pregare dentro di me, benchè non sia un'assidua frequentatrice della Sua casa.

Hai un momento Dio, cantava Ligabue in una sua canzone. Chissà se poi gli ha passato il suo gilet...

Raduno i pensieri in girotondo e intanto dal finestrino passano mille colori di campi di auto, di cartelloni pubblicitari. Osservo la ragazza di fronte a me che parla ininterrottamente al telefonino in una lingua che non conosco, agitandosi già a quest'ora ore 7.30 del mattino: ora di sera avrà i capelli in piedi?

Al Malcantone salgono dei ragazzi, parlano, ridono, sono rumorosi, proprio quello che ci vuole per svegliare le menti in questo venerdi mattina che chiuderà una settimana pesantuccia.
Penso a Stefano . A quest'ora da lui è primo pomeriggio, se è di riposo oggi forse è al mare.

Quanti pensieri mi riportano a lui. Ho dei flash. Ora sta strillando  perchè ha fame e non riesco a farlo attaccare al seno,  poi sta giocando con il Lego, dopo un pò entriamo insieme dal fiorista a comprare un mazzolino di fiori per il compleanno di Viviana, poi lo vedo fiero sulla sua bicicletta  da cross,
il primo acquisto con il suo bancomat, un suo regalo per noi, i bigliettini sparsi per casa con scritto TVB, i suoi disegni.....

E poi scendo alla mia fermata. Dieci minuti a piedi e sono arrivata.

L'amore, quante versioni, sfaccettature, di quanti dettagi è fatto e quante forme ha.
Ma quello per un figlio è davvero una cosa diversa, ineguagliabile.

Non c'è nulla di più grande.

Davvero.










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