venerdì 30 maggio 2008

INNO


A te

A te che sei l’unica al mondo l’unica ragione
per arrivare fino in fondo ad ogni mio respiro
Quando ti guardo dopo un giorno pieno di parole
senza che tu mi dica niente tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato all’angolo coi pugni chiusi
con le mie spalle contro il muro pronto a difendermi
con gli occhi bassi stavo in fila con i disillusi
tu mi hai raccolto come un gatto e mi hai portato con te.
A te io canto una canzone perché non ho altro
niente di meglio da offrirti di tutto quello che ho
prendi il mio tempo e la magia che con un solo salto
ci fa volare dentro all’aria come bollicine

A te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei
sostanza dei giorni miei.

A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più
a te che hai dato un senso al tempo senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore
a te che io ti ho visto piangere nella mia mano
fragile che potevo ucciderti stringendoti un po’
e poi ti ho visto con la forza di un aeroplano
prendere in mano la tua vita e trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni e l’arte dell’avventura
a te che credi nel coraggio e anche nella paura
a te che sei la miglior cosa che mi sia successa
a te che cambi tutti i giorni e resti sempre la stessa.

A te che sei , semplicemente sei sostanza dei giorni miei
sostanza dei sogni miei.

A te che non ti piaci mai e sei una meraviglia
le forze della natura si concentrano in te
che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano.
A te che sei l’unica amica che io posso avere
l’unico amore che vorrei se io non ti avessi con me
a te che hai reso la mia vita bella da morire,
che riesci a render la fatica un immenso piacere,
a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio grande amore e il mio amore grande,
A te che sei,
semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei…
a te che sei, semplicemente sei, compagna dei giorni miei…sostanza dei sogni miei….

di Lorenzo Jovanotti

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QUESTE SONO LE PAROLE CHE OGNI DONNA VORREBBE SENTIRSI DIRE

Mi piacerebbe tanto saper scrivere come fanno i poeti , come quelli che sanno trovare le parole giuste per lasciare l’impronta nel cuore, mettendo in musica le loro emozioni e componendo testi che fanno vibrare, le corde del cuore.Questa canzone d’amore, forse una delle più belle, la trascrivo qui perché è un regalo che Lorenzo fa a tutti noi, racchiude tutto il senso più profondo dell’amore verso chi si ama, è un’ ode meravigliosa alla bellezza interiore dell’amata e lui davvero, è un Trovatore d’altri tempi.

mercoledì 28 maggio 2008

VALORE DI UN SORRISO



Donare un sorriso rende felice il cuore.
Arricchisce chi lo riceve
senza impoverire chi lo dona.
Non dura che un istante
ma il suo ricordo rimane a lungo.
Nessuno è così ricco da poterne fare a meno
né così povero da non poterlo donare.
Il sorriso crea gioia in famiglia
dà sostegno nel lavoro
ed è segno tangibile di amicizia.
Un sorriso dona sollievo a chi è stanco
rinnova il coraggio nelle prove
e nella tristezza è medicina.
E se poi incontri chi non te lo offre
Sii generoso e porgigli il tuo :
nessuno ha tanto bisogno di un sorriso
come colui che non sa darlo.

P. FABER

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Quindi io suggerirei di non fare troppa economia
°°°°°
p.s. i tre sorrisi sono quelli dei miei nipotini

giovedì 15 maggio 2008

C'era una volta......



Un uomo aveva quattro figli. Egli desiderava che loro
imparassero a non giudicare le cose in fretta e per questo
invitò ognuno di loro a fare un viaggio per osservare un
albero di pero piantato in un certo luogo molto lontano.

Il primo figlio andò là in inverno, il secondo in primavera,
il terzo in estate e l’ultimo il più giovane, in autunno.
Quando tutti furono tornati il padre li riunì e chiese loro di
descrivere quel che avevano visto.

Il primo disse che l’albero era brutto, storto e piegato, il
secondo disse che era ricoperto di bottoni verdi, il terzo
figlio disse che invece lui l’aveva visto coperto di fiori
bellissimi con un profumo dolcissimo,senz’altro il più
bell’albero che avesse mai visto.

L’ultimo figlio invece era in completo disaccordo con gli
altri, disse che l’albero era carico di frutta, vita e promesse.

L’uomo allora spiegò ai suoi figli che tutti avevano risposte
esatte perché ognuno di loro aveva visto lo stesso albero in
una stagione diversa della sua vita. Egli disse che non si
può quindi giudicare un albero (una persona) per una sola
stagione e che l’essenza e il piacere l’allegria e l’amore che
vengono da quella vita può essere misurato solo alla fine
quando tutte le stagioni sono complete.

Morale : se rinunci quando è inverno, perderai la promessa
della primavera,la bellezza dell’estate e l’aspettativa dell’autunno.

Non permettere quindi che il dolore di una stagione distrugga
l’allegria di tutte le altre. Non bisogna giudicare la vita solo per
una stagione difficile.

-*-

Non conosco l’autore di questa storiella ma è vera .

mercoledì 14 maggio 2008

Il mio piccolo Aviatore - il Campione


Cosa si intende quando si parla di qualcuno e lo si definisce un Campione?
Come ogni parola nella bocca assume un significato e una pronuncia, a volte nel cuore diventa
qualcosa che ti ha lasciato un segno.

Il campione di oggi spesso è stilizzato, segue gli schemi, costretto all’idea dell’asso pigliatutto pilota o calciatore, motociclista o atleta che sia.

La mia idea di campione è un po’ diversa, il campione ti tocca il cuore senza strafare, è sempre se stesso e vive fino in fondo le sue emozioni, crede anche nell’impossibile e non si arrende mai, insegna il suo essere com’è senza atteggiamenti, è vero e pulito.
Spesso non viene capito e quando si assenta senza più tornare, ci si rende conto di ciò che ha dato senza chiedere nulla e del vuoto che ha lasciato.

Abbiamo avuto tanti Campioni famosi e non . Vorrei ricordarli tutti senza far torto a nessuno ma
non è semplice.

Quello che più ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore, è stato Gilles Villeneuve, piccolo canadese del Quebec che le generazioni odierne conoscono poco, non hanno avuto modo di apprezzare le sue intemperanze nel modo di guidare, le sue fragilità, i suoi errori. Anche con una macchinina a pedali sarebbe andato in capo al mondo
Un piccolo grande uomo che non va dimenticato perché ha dato tanto a uno sport , un uomo con spirito combattente che non si dava mai per vinto, un uomo a cui importava essere così con tutti i suoi pregi e difetti, non apparire come conviene.

Tutti ricordano il duello con Arnoux di Digione, ma non è da dimenticare l’arrivo in fila indiana al Gran Premio di Spagna, o il 2° posto a Montecarlo (prima vittoria del motore turbo Renault)

Forse da dove è lui se la riderà, ma io gli ho voluto un gran bene.

domenica 11 maggio 2008

tanti auguri alla mamma più mamma checcè


Credevi che me ne fossi dimenticato eh?
Ed è stato così in un primo momento, ma non serve una festa una volta all'anno
per dirti che ti voglio un bene dell'anima e che ti festeggio ogni giorno.
Tanti baci e tanti auguri alla mia MEGA MAMMA FUNK!!!


Stefano
;)

venerdì 9 maggio 2008

L'ALBERO DEGLI AMICI



Nella nostra vita esistono persone che ci rendono felici solo perchè hanno incrociato il nostro cammino per caso, alcuni al nostro fianco altri tra un passo e l'altro si intravedono; li chiamiamo tutti amici ma ce ne sono di molti tipi. Ogni foglia dell'albero è ognuno di loro.

Il primo a nascere è il germoglio dei genitori. Essi ci mostrano cos'è la vita, poi vengono gli amici fraterni ed i figli con i quali condividiamo il nostro spazio affinchè possano fiorire con noi. Passiamo poi a conoscere tutte le foglie ma il destino ce ne presenta molte, tante sono amici dell'anima sinceri e veri, riconoscono quando stiamo bene e sanno cosa ci fa felici. A volte qualcuno di loro si installa nel nostro cuore e allora lo chiamiamo amico innamorato e ciò dà splendore al nostro sguardo, musica alla nostra voce e sostegno ai nostri passi.

E abbiamo anche gli amici lontani, quelle foglie in cima all'albero quelli che vediamo ogni tanto quando un colpo di vento li accarezza. Passano le stagioni e perdiamo alcune nostre foglie e altre nascono nella stagione successiva, altre rimangono attaccate al ramo per lungo tempo e resistono alle intemperie.

Ma ciò che ci rende più felici sono quelle foglie cadute che continuano ad alimentare la nostre radici con molta allegria con i ricordi dei bei momenti e per questo auguro ad ogni foglia del mio albero tanta pace amore e fortuna, semplicemente perchè ogni persona che passa nella vita è unica e lascia sempre in noi un poco di sè e porta via un poco di noi: questa è una grande responsabilità, la prova evidente che due anime non si incontrano mai per caso. A tutti coloro che ho incontrato sul mio cammino e che mi hanno lasciato un poco di sè, auguro una vita sorridente e tanti buoni amici, amici genitori, fratelli, figli, innamorati, amici amici, presenti e assenti.

giovedì 8 maggio 2008

Ma quanto mi piacciono le tegole!!

La mia passione più grande (oltre a quella di scrivere) è diventata ormai da qualche anno il decoupage. Non posso più farne a meno, mi piace tantissimo decorare con questa tecnica i più svariati oggetti in vetro e/o legno, piatti, cornici, bottiglie, scatole, insomma quello che capita.

Sono una persona abitudinaria, non amo molto i cambiamenti e a volte mi rendo conto di essere un po’ statica; ci metto un po’ a carburare ma poi quando sono in moto, anche a rinnovare i miei lavori, parto in quarta.
Con le tegole ho fatto così e decisamente è l’oggetto che amo decorare più di tutti.
I soggetti che preferisco sono i fiori, ma anche i paesaggi, poi ultimamente ho “imparato” a fare le sfumature e quindi mi piace ancora di più mettermi alla prova visto che non so dipingere come vorrei.
Presto aggiungerò anche una galleria di immagini, e vi spiegherò come io lavoro una tegola.

A presto, ciao.

giovedì 1 maggio 2008

TEMA DI STEFANO

Tema di Stefano – ISTITUTO STATALE D’ARTE – Monza Classe 3° sezione C - 9 marzo 2002



LA GUERRA



Ogni giorno si combatte, ognuno di noi combatte. Si combatte per avere dei risultati, per riacquistare la propria salute, per riavere la propria casa, o la propria vita…ogni giorno.

La guerra esiste sotto milioni di punti di vista, l’uno diverso dall’altro o magari simili, ma un conflitto c’è sempre. C’è chi interpreta la guerra come un “ semplice scontro “ (armato o a mani nude) tra due o più gruppi di persone, che avrà come finale il consueto bilancio di morti e feriti. Questo è ciò che molti intendono come guerra, quella che tutti conoscono.

Io però so che non è l’unica guerra da combattere : conosco la “ mia guerra “, perché anch’io combatto. Combatto per le mie opinioni, combatto per mantenere alto il mio rendimento scolastico, combatto per le piccole cose d’ogni giorno e anche questa è guerra.

Da piccolo il mio unico nemico poteva essere solo il cattivo, presente in ogni favola che mamma e papà mi raccontavano la sera., prima di addormentarmi. Ora però ho nemici più seri e pericolosi a cui badare, nemici come le brutte compagnie, l’alcool, le droghe.

Penso a me stesso come ad un piccolo esercito a capo del quale c’è un omino che impersona il mio intelletto. Un comandante che guida ogni parte del mio corpo in modo che possa difendermi nel miglior dei modi dai nemici della vita.

Ora tutto ciò che mi aspetto dal futuro è ancora guerra, perché il nemico è dovunque e chiunque; i nemici , gli ostacoli da superare saranno tantissimi, soprattutto nel mio futuro, quello in cui avrò un lavoro, una casa e magari una famiglia da mantenere. Ecco quindi il mio concetto di guerra e nemico, la mia riflessione, riassumibile anche in una parola : sopravvivenza.

La guerra è giusta se combatti per i tuoi ideali in modo leale, senza danneggiare il prossimo e dando anche a chi non ti vuole bene, la possibilità dei tuoi stessi diritti.
La guerra è ingiusta se combatti per qualcuno che afronta il prossimo solo per proprio interesse o se combatti per te stesso senza tenere conto dell’opinione altrui, senza mezze misure e senza concedere spazio a nessuno.

La guerra è inevitabile quando sei molto malato e non ti vuoi arrendere al malessere fisico perché sai che non sei più forte, o quando la tua squadra sta perdendo tre a zero, ma sai che anche negli ultimi dieci minuti della partita darai il tuo meglio per far sì, che anche se perderai, ogni tuo sforzo non sarà stato vano.

La guerra si potrebbe evitare se solo la sete di potere dei potenti no sovrastasse la vena di giustizia che è in tutti noi, da sempre.
Non si può fare a meno della guerra, di quella che ti fa stare bene con te stesso e con gli altri, di quella che da nuova vita a chi credeva di non farcela, di quella che ti permette di realizzare i tuoi sogni.

La guerra non è mai giusta quando c’è qualcuno che muore, è giusto però combattere per altre vite, per salvare delle vite e dare vita.

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Mi ricordo che quando Ste, portò a casa il tema che ho trascritto fedelmente parola per parola, suo padre ed io ci stupimmo.

Questo testo scritto da un ragazzo diciassettenne, al di là delle sue frasi “mozze” o delle lacune grammaticali che le sue licenze poetiche ammettevano, ci fece riflettere.

Naturalmente da genitore, si dipinge sempre il proprio figlio con mille aggettivi multicolori e tutti positivi; fu così anche per noi però ci colpì il modo in cui era stato scritto il componimento. Ripetizioni di parole per incidere più sull’argomento, per rinforzare determinate frasi e convinzioni; il fatto che già così giovane pensasse alla sua vita come a una guerra oggi per lui e domani per la sua famiglia “ da mantenere”, ci aveva lasciati senza parole;d’altro canto la disillusione di vivere una vita alla finestra o facile, ogni giorno una conquista, materiale o ideale.

Mi commossi, perché ogni genitore vorrebbe una vita migliore della propria per la propria progenie, mi dava l’impressione di uno che dice
“chi la dura la vince/mi piego ma non mi spezzo “.

Ci fermammo a pensare che non aveva solo in testa i murales, le bombolette, la scuola, la musica e le ragazze. No. Ma già lo sapevamo.

Sono però quelle cose che dai per scontato.E non bisogna farlo. Bisogna fermarsi ad ascoltare anche le voci che non parlano.

Lui che ci porgeva il suo foglio protocollo sorridente per il bel voto e noi con le nostre boccucce a O man mano che leggevamo…..


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Leggere questo testo ora dopo tanto tempo, mi fa ancora oggi sentire più alta del mio metro e cinquantacinque, e fiera come non mai di Stefano.

La sua guerra….pensare già ai doveri di quando si cresce, un lavoro, la famiglia, le compagnie…dentro questo scritto c’è il nostro Stefano, il mio McGiver, l’impegno di fabbricazione che ci abbiamo messo quella volta e la consapevolezza che ci sia, ci gratifica in tanti modi e ci fa felici.

Ora è un uomo, sta camminando nel mondo del lavoro, ha avuto come tutti le sue delusioni ma anche le sue gioie ed io spero che di queste ultime faccia il pieno; ma non lo dico con cuore di mamma, lo spero tanto perché se lo merita perchè in lui vedo caparbietà, impegno, volontà entusiasmo.

Tutte cose che io ho ancora certo, ma un pochino le ho perse per strada, un po’sarà l’età ma sicuramente la sclero che avanza fa la sua parte.

Un amico ci ha detto che abbiamo ben seminato.
Ma un buon raccolto potrebbe incombere nel pericolo di una forte grandinata.
Io guardo su e chiedo ai suoi nonni di dargli sempre una buona occhiata. Tutti e quattro gli hanno insegnato tanto, quindi visto la testa che ha è bene che sia mantenuta bene sulle spalle.

Consigli per la mente, gli occhi, il cuore

  • IL PICCOLO AVIATORE - Andrea Scanzi
  • IO & MARLEY - John Grogan
  • IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO - Marcello D'orta
  • L'ONDA PERFETTA - Sergio Bambaren
  • LA BIBBIA
  • LA PROFEZIA DI CELESTINO - James Redfield
  • MESSAGGI DAI MAESTRI - Brian Weiss
  • NEL FUOCO - Nicholas Evans
  • SE SOLO FOSSE VERO - Marc Levy
  • STORYTELLERS - Paola Maugeri, Luca De Gennaro
  • UN'ALTRA OCCASIONE PER VIVERE - Ken Grimwood