mercoledì 28 luglio 2010

SEDUTA SUL TRONO, RIFLETTO.


Il tempo passa e mi segna il viso e il fisico, non sono più così agile da scavalcare un cancello e la memoria ogni tanto ha qualche vuoto.



Anche questo fa parte del mio vivere. Ogni tanto mi domando se sono contenta della mia vita di come è andata fin’ora, di come sarà andando avanti,almeno finchè potrò respirare.
Ma faccio questi pensieri serenamente…

Ho perdonato tanti errori a me e ad altri, alcuni li ho dimenticati, altri sono braci sempre accese in fondo al mio cuore, ma non odio nessuno e spero che nessuno odi me. Ho tanto bene da dare ancora, anche a chi ne ha già abbastanza e forse non ne vuole più; sono stata innamorata di una lontana nostalgia, che ogni tanto bussa alla porta del cuore e io domando sempre “chi è?”

Sono stata delusa da persone che non credevo potessero farlo e ferirmi, ma a pensarci bene anche io ho deluso e ferito a volte, anche me stessa …non credo d’averlo fatto di proposito, non è nel mio DNA e se è successo mi spiace di aver mostrato una visione che non è la mia.
.

Ho tenuto tra le braccia mio figlio per proteggerlo e spero che un giorno se dovesse servire lui possa fare lo stesso con me; ho riso spesso in questa vita, allegramente, a volte a crepapelle da farmela addosso, ho riso anche quando non serviva, facendo figure di palta.

Ho amato tanto, completamente e sono stata riamata, qualche volta sono stata respinta ma è stato tanto tempo fa e ho voluto dimenticare.

Ho gridato, saltato, gioito, pianto disperatamente, in un continuo alternarsi di emozioni che mi hanno dato vita; mi sono scottata con le amicizie più volte, ma ho perdonato e rifatto pace, cucendo con l’oblio le ferite.

Ho pianto spesso per nostalgia, ascoltando musica e guardando le foto di chi mi ha lasciato; avrei voluto stampare una voce nella memoria per non dimenticarla mai, innamorandomi di un sorriso… ho sofferto tanto e tanti ricordi non sono più così nitidi.

Ma ho vissuto e in questo bailamme di emozioni sono anche stata tanto felice.

Ho imparato ad assaporare gioie e dolori per ricordarmi di non sottovalutare mai nulla e respirare ogni istante di vita con amore verso di me, gli altri e quant’altro mi circonda.

Sono contenta quando ho dimostrazioni d’affetto e non so se è la sclero che avanza, però quando succede è una medicina : sono felice e sto benissimo per un bel po’.

“Sei unica e ti voglio tanto bene” mi ha scritto Rossella stamattina e mi ha fatto cominciare bene la giornata.

Non sono unica, sono Bianca e sentirsi dire ti voglio bene, è una cosa bellissima.

Sarebbe bello succedesse più spesso.
------------------ultim'ora : nel giro di venti minuti
me l'han detto anche Beatrice e Annina!!!
Oggi è senz'altro un buon giorno per stare al mondo!!!

domenica 18 luglio 2010

CASTELL'ARQUATO - WEEK END


Siamo partiti sabato mattina direzione Castell’Arquato. Avevamo bisogno di un week end di relax, lontano da casa, avevamo bisogno di stare con noi. Arrivato a destinazione verso le 11 abbiamo gironzolato per il borgo semideserto, abbiamo visitato la Chiesa della Colleggiata che è bellissima e abbiamo pranzato poi nel primo pomeriggio a Vernasca, in una trattoria dove ho mangiato un fantastico stufato al Barolo (più buono del mio).

Verso le 15 ci siamo diretti verso Vicobarone, dove avevo prenotato il B&b (La Beccaccina).
Siamo passati per paesini pittoreschi, una strada panoramica (quella dei vini) in mezzo a filari di viti che “pettinavano“ le colline. Siamo passati dal Castello di Rivalta dove eravamo già stati qualche anno fa di ritorno da un week end romantico sempre nello stesso posto dove eravamo diretti ora.

Arrivati a destinazione ci ha accolto con un grande sorriso Marc, parigino di nascita ma trapiantato a Vicobarone da 20 anni . La nostra camera è deliziosa, piccola e pulita, alle pareti due stampe di Klimt e dalla finestra un panorama stupendo, le colline e i vigneti a perdita d’occhio. Un gatto sul tetto della casa sottostante mi guarda e scappa via…si sentono già i grilli in concerto.

Siamo invasi da una gran tranquillità. Si sta bene qui, si respira un’aria di pace.
Dopo un pisolino, un po di coccole e una bella doccia usciamo per la cena che consumiamo in una trattoria a 5 km, consigliataci da Marc .

Vista da fuori sembra un baretto anonimo ma basta entrare per rendersi conto che non è così. I
proprietari sono sardi e ci accolgono sorridenti. Mangiamo all’aperto dove gustiamo prelibatezze sarde come i culargiuonus al burro e salvia, fritto misto e una gigantesca insalata con dentro
tantissime verdure.

Dopo cena rientriamo alla Beccaccina, siamo stanchi e fa caldo. Massimo si addormenta quasi subito io mi affaccio alla finestra e guardo il cielo stellato. Ascolto attentamente il canto dei grilli,
sembrano eseguire una melodia…lontano si vede un orizzonte di lucine che brillano e qualche lampo nel cielo : forse da noi fa temporale?
Mi metto a letto e ascolto i nostri respiri finchè mi addormento.

La mattina ci alziamo verso le 8 e facciamo una ricca colazione chiacchierando con Marc che ci racconta tante cose e ci fa vedere il libro che ha scritto su Castell’Arquato . E’ una persona molto colta, ha studiato alla Sorbona e ha una grande cultura di storia dell’arte antica e moderna insegnando in diverse università , come Bologna, Napoli e tante altre. Una persona di spessore con cui è stato molto gradevole e istruttivo chiacchierare e parlare di diversi argomenti, insomma gentile, signore e simpatico!

Ci lasciamo con la promessa di rivederci e prendiamo la via del ritorno. Non abbiamo fretta e decidiamo di fare la strada interna per raggiungere casa nostra.

La nostra Mito va come un gioiellino per queste strade strette in discesa e salita, abbiamo consumato pochissimo nonostante i tanti chilometri fatti. Passiamo per altri paesini mai sentiti prima e ci fermiamo a Pianello dove c’è il mercato. Ci sediamo a un bar della piazza e ci guardiamo intorno . Sembra di essere in un altro mondo.

La gente è seduta ai tavolini a chiacchierare, balconi fioriti, persone in bicicletta, vecchi che giocano a carte e che chiacchierano e ridono, alcuni leggono il giornale. Hanno tutti in comune un viso sereno. Sarà l’aria di qui? Paese delizioso, accogliente e pulito.

Riprendiamo la marcia e arriviamo a Castel San Giovanni e ci facciamo tanti paesini passando anche da Corteolona, Pieve di Porto Morone e tanti altri.
Bello di domenica mattina andare così senza guardare l’orologio !

Arriviamo a casa a mezzogiorno, abbiamo fame.
Ho ancora un po’ di sugo con il tonno che sugli spaghetti è ottimo, due fettine di salame, caffè e poi davanti alla Tv ad ammirare Valentino .

Siamo paghi, contenti, sereni, tranquilli. Un po’ di batticuore mi viene nell’ultimo giro del motogp.
Un quarto posto che vale un primo.

Bene, siamo a metà pomeriggio, Massimo si è appisolato e penso che gli farò compagnia.
Non ho voglia adesso di pensare a domani, sto troppo bene oggi.

Ogni tanto ci sta.
:-))

La foto qui sopra raffigura la vista che avevamo dalla finestra del B&b dove abbiamo dormito a Vicobarone. Il paese è carinissimo, piccolo, attorniato da vigneti che "pettinano" le colline in un modo fantastico. Questa è la zona del vino e dei salumi, si mangia benissimo e soprattutto si spende il giusto.

Ecco alcune foto che Massimo ha fatto a Castell'Arquato

Qui Massimo ha immortalato due passerotti su un lampione.



Qui abbiamo sbirciato in un giardino, si sentiva la voce di un bimbo che cantava,
Qui un gatto faceva la guardia ad un portone
E qui il profumo del gelsomino era fantastico, ci ha seguito per tutta la via...





sabato 10 luglio 2010

EVVIVA GI SPOSI !




Oggi si è sposato Gianni il mio collega, uno dei miei "ragazzi".

Troppo forte!! E' arrivato davanti al municipio con la sua sposa in sella alla sua moto, un CBR 600 nero. Entrambi senza casco a velocità ridotta,lui in vestito nero elegantissimo, lei con un delizioso abito color crema arricciato davanti, molto elegante.

Erano bellissimi tutt'e due. Lui con un'espressione dolce e innamorata che mai gli avevo visto, lei che non conoscevo, con gli occhi che brillavano come due gemme.

Mi sono fortemente emozionata.

Sono tornata indietro di oltre trent'anni.

Io arrivai davanti alla chiesa a bordo della 127 beige (tre posti) di mio fratello, con il mio vestitino bianco e Massimo con il suo completo beige, abiti comprati con i nostri risparmi (centosessantamilalire) all'Onestà, vicino alla stazione centrale di Milano.

Mentre il sindaco parlava a loro, rivedevo davanti agli occhi tante immagini di quella giornata
15 ottobre 1977.....e sorridevo.

Quando sono andata ad abbracciare e salutare gli sposi, avevo ancora un nodo alla gola.....

Auguri per una buona vita a Giovanni e Giovanna, che l'amore di oggi non invecchi mai e si rinnovi ogni giorno.

***

lunedì 5 luglio 2010

LETTERE DAL CORRIERE - Che vergogna!!

DAL FORUM DI I.B. FEDRIGOTTI "COSI' E' LA VITA" :

Terremoto L' Aquila

.......Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero crediti,per conto di Sky.
Mi dice che risulto morosa dal mese di settembre del 2009.
Mi chiede come mai.
Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno.
Causa terremoto.
Il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una parete crollata.
Ammutolisce.

Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi di dovere.
Poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto.
Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un paio di anni fa.
Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una scalinata in selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di
Collemaggio.

E mi sale il groppo alla gola.
Le dico che abitavo proprio lì.
Lei ammutolisce di nuovo. Poi mi invita a raccontarle cosa è la mia città oggi.
Ed io lo faccio.

Le racconto del centro militarizzato.
Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio. Le racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati.
Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire. Le racconto dei soldi che non ci sono, per ricostruire.
E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere.
Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo.
Le racconto che pagheremo l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte. E ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti.
Anche per chi non ha più nulla. Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 euro
vedrà in busta paga 734 euro di retribuzione netta.
Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte quelle non pagate dal 6 aprile.
Che lo stato non versa ai cittadini senza casa,che si gestiscono da soli, ben ventisettemila, neanche quel piccolo
contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un affitto.
Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo.
Che io pago ,in un paesino di cinquecento anime, quanto Bertolaso pagava per un'appartamento in via Giulia, a Roma.

La sento respirare pesantemente. Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di residenze di lusso.

Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari senz'anima. Senza neanche un giornalaio. O un bar.
Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla loro terra. Lontani chilometri e chilometri.
Le racconto dei professionisti che sono andati via perché nonhanno più lavoro...

di Veronica



***


Noemi Sabato, 10 Luglio 2010 La lettera di Veronica: verità seppellite

Parole pacate, quasi neutre, la narrazione di avvenimenti tragici, epocali come se parlasse con la vicina sul pianerottolo di casa: niente enfasi, niente accuse dirette, critiche salaci o feroci. Così, con garbo e dignità.
E proprio per questo che la lettera di Veronica ci appare ancora più pesante, più struggente; la sua narrazione fatta con signorilità e dignità, senza indugi nel vittimismo, recriminazioni e comunque senza rassegnazione.
Lettere così dalle zone terremotate ce ne sono giunte altre nel passato, ma seppur si sono consumate dimenticanze e menefreghismi più pesanti non avevano il sapore della stessa.
Sulla vita di veronica e dei suoi concittadini si è consumata la beffa più tragica ed oscena di tutti i tempi: una passarella di false promesse, un corteo di nani e ballerine danzanti sui cadaveri ancora seppelliti di questa gente, la pantomima di un regime privo più di ogni altro di assoluto pudore e vergogna.
Una sola di queste lettere in altri tempi ed in altri luoghi avrebbe dovuto seppellire, far scomparire quella gente.
Veronica non è solo l'emblema della sua di gente, lo è anche di tutti noi che sotto tali immonde sceneggiate abbiamo seppellito la nostra dignità ed il futuro dei nostri figli.
Ma anche queste mie, lo so, resteranno solo parole. E senza speranza.



- Ecco un'altra delle solite vergogne italiane.

Consigli per la mente, gli occhi, il cuore

  • IL PICCOLO AVIATORE - Andrea Scanzi
  • IO & MARLEY - John Grogan
  • IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO - Marcello D'orta
  • L'ONDA PERFETTA - Sergio Bambaren
  • LA BIBBIA
  • LA PROFEZIA DI CELESTINO - James Redfield
  • MESSAGGI DAI MAESTRI - Brian Weiss
  • NEL FUOCO - Nicholas Evans
  • SE SOLO FOSSE VERO - Marc Levy
  • STORYTELLERS - Paola Maugeri, Luca De Gennaro
  • UN'ALTRA OCCASIONE PER VIVERE - Ken Grimwood