venerdì 25 maggio 2012

UNA TRIBU' CHE (S)BALLA

Stanotte mi son svegliata alle 04.00 attraversata da una sgradevole sensazione. Abito al 4° piano e se il terremoto arriva anche qui in modo pesante, son dolori. Penso alla gente nelle tende, in una terra poco distante sfregiata dagli eventi distruttivi del sisma. Domenica mattina ho preparato la borsa dell'Esselunga vicino alla porta, con dentro due copertine, un litro di latte una bottiglia d'acqua e un cambio per me e Massimo. Ho pensato a zia Lucia che dopo il terremoto del Friuli aveva fatto lo stesso a Udine. Spero di doverla svuotare presto e cancellare le preoccupazioni, ma non si sa mai. Max ha portato la nonna Dolly a casa a S. Agostino per fare provvista delle sue cose..un paese transennato e privo della solita gioiosità emiliana; Teresa, i mie colleghi e parenti bolognesi, gli amici in rete...tutti hanno paura. Io l'altra notte sono stata svegliata dalle grandi ante scorrevoli dell'armadio in camera da letto che sbattevano e il letto che si muoveva. Tutti abbiamo paura. Non mi piace ballare in questo modo. Padre Eterno te lo dico tutte le mattine e tutte le sere " per favore, spegni sta musica che non ci piace".

sabato 19 maggio 2012

19 maggio 2012 - Brindisi

Ascolto le parole di Guido Meda mentre commenta le qualifiche di moto GP1 e rivolge un commosso pensiero a quel che è successo stamane a Brindisi.

Rifletto. Come mamma mi si stringe il cuore a pensare a quelle famiglie, a quelle vite strappate a quei destini dei ragazzi coinvolti, che non riusciranno più ad avere la spensieratezza che avevano ieri.

E' una sensazione di smarrimento, di paura, di impotenza. Un'altra strage scritta sul libro della storia d'Italia. Un'altro delitto che resterà impunito.

Poi squilla il telefono e la voce di Stefano ci parla. Il nostro pezzo di vita, il pezzo del nostro puzzle, per qualche minuto si aggancia e completa il quadro . L'amarezza si sente anche se dall'altra parte del mondo, anche lui è stato studente, anche lui ha avuto 16 anni...

Una scuola con nome Falcone Morvillo, in giorni in cui la polizia fa retate, in un'area particolarmente ammaffionata.

Ma io mi domando se questa gente che mette le bombe un cuore ce l'ha, se ha famiglia....perchè colpire in questo modo? Perchè questo cancro di cattiveria/potere o mafia che sia non si riesce a debellarlo?

Non amo la politica, penso che la nostra casta a Roma e dintorni sia una piaga indelebile, mi fanno tutti ribrezzo ma la guerra civile incombe se continua così, sempre che si abbia il coraggio di voltare pagina e scriverne una nuova usando la parola PACE, seguita da quella FRATELLANZA.

Ma forse han buttato via i vocabolari.

Ho una grande tristezza dentro, spengo la TV e recito una preghiera, sperando possa servire a
lenire un pò il dolore.




sabato 12 maggio 2012

Auguri Mamma




"      Un bimbo che stava per nascere si rivolse al Signore:
«Mi dicono che domani mi farai scendere sulla terra. Come potrò vivere così piccolo e indifeso?».
«Fra tanti angeli ne ho scelto uno per te. Lui ti proteggerà. – rispose
Dio. E continuò: Il tuo angelo canterà per te parole dolci e tenere,
con infinita pazienza e tenerezza ti insegnerà a parlare».
Ma il bambino chiese con apprensione: «Come potrò parlare ancora con te?».
«Il tuo angelo unirà le tue manine e ti insegnerà a pregare». Rispose Dio con dolcezza infinita.
«Ho sentito dire che la terra è abitata da uomini cattivi… Chi mi difenderà?». Chiese il bimbo preoccupato.
Dio, guardandolo con tenerezza gli rispose: «Il tuo angelo ti difenderà a costo della propria vita».
«Ma il mio cuore sarà sempre triste, Signore, perché non ti vedrò più!». Disse il bimbo con molta tristezza…
«Il tuo angelo ti parlerà di me e ti indicherà il cammino per ritornare
alla mia presenza; sappi, però, che io sarò ogni istante accanto a te!».
In quel momento si diffusero delle voci e dei rumori ed il bambino angosciato gridò a gran voce:
«Signore, sto scendendo verso la terra! Dimmi ancora una cosa: qual è il nome del mio angelo?!?».
E Dio sorridendo rispose: «Il nome non importa, tu lo chiamerai…Mamma!».  "





Che dire? Ho trovato questo scritto in rete e mi sono commossa. Succede.
Oggi alle 19 ora italiana dall'altra parte del mondo 6 ore avanti era già domani e Stefano chiudeva la chiamata facendomi gli auguri per domani.


Avrei proprio bisogno di un abbraccio della mia di mamma...stasera mi addormenterò con questo desiderio, chissà che non si avveri.

sabato 5 maggio 2012

BOLLINO BLU, REVISIONE O ROTTAMAZIONE?



Sabato mattina. Mi son svegliata tutta incriccata, piena di dolori. Ultimamente non dormo bene e quel che è peggio quando mi alzo dal letto e mi metto in verticae ho le ossa che scricchiolano, però ingrano le marce e inizio questa giornata ad occhi aperti.

Il peso degli anni si fa sentire anche così. Eppure non sono ancora da rottamare, comunque mi alzo e cammino dondolando finchè poi l'assetto base si ripristina normalmente.

Quando si avvicina la data in cui bisogna revisionare macchina o moto, la casella postale è piena di pubblicità e di inviti da parte di officine specializzate, ma per il nostro corpo non arriva nessun avviso di fare tagliandi. Fra poco più di un mese spegnerò la 54esima candelina. Di solito quando ci penso mi guardo la mano sinistra e mi domando a che punto della linea della vita sono arrivata : è lunga e si biforca un paio di centimetri prima del primo bracciale del polso. Lo so che son discorsi strani di prima mattina poi, ma a volte è un gesto che non posso frenare e un pensiero che ha messo radici da quache tempo in qualche parte di me e ogni tanto, si affaccia e dice " son qui".

Non voglio vivere cent'anni, voglio solo stare bene . Ma ho talmente tante cose che vorrei e devo fare.

La radio sta trasmettendo una vecchia canzone di Eugenio Finardi che dice " extraterrestre portami via, voglio una stella che sia tutta mia.."; io le mie stelle  le ho già, brillano forte nella mia vita, una è qui  dall'altra parte del mondo è l'altra che attendo di vedere  forse tra poche ore o domani.
Questa è l'attesa più bella. Il tempo. Il valore di un istante. Flash di un sorriso, di carezze, di lacrime di gioia, di abbracci. Momenti indelebili che riaffiorano galleggiando nella memoria.
Si, ho tante cose ancora da fare,  ora la più importante è farmi una bella doccia e darmi una mossa.

martedì 1 maggio 2012

SOGNO O SON DESTA?

Ogni tanto lo sognavo.


Si trovava sempre sullo sfondo della scena, non parlava e stava in piedi osservando quanto aveva davanti agli occhi tenendo le mani raccolte dietro la schiena: la sua solita postura quando guardava qualcosa con attenzione.

Mio padre entrava nel sogno di soppiatto, in silenzio e si metteva lì, da spettatore ed io mi risvegliavo sempre con quella sensazione di incompiuto, di qualcosa che c'era da fare e non era stato fatto, con il solito amaro in bocca, che nemmeno il dentifricio più potente riusciva a mandare via.

Avrei voluto dirgli tante cose, chiedergli come stava, dov'era davvero, accarezzarlo, ma i pochi attimi prima del risveglio in cui lo vedevo nel sogno, non mi davano tempo e spazio per agire, per comporre azioni o pensieri.

Dov'era, come stava ? Aveva incontrato la mamma, aveva perdonato?

Chissà...quante domande galleggiavano nella realtà dell'esser desta.

Anche quella mattina mi alzai più scombussolata del solito; mentre aprivo l'armadio per prendere i jeans i miei occhi si spensero sulla luce del giorno. Lontano sentivo delle voci che cercavo di focalizzare mentre cercavo di aprire gli occhi. Una mano ruvida mi accarezzò il viso e aprii gli occhi.

" Ciao, che ci fai qui?" mi domandò la sua voce. Avevo davanti il suo viso e sentivo forte l'odore del suo dopobarba. Non riuscivo a proferir parola. Certamente stavo sognando di nuovo.

"Ciao Papi" dissi stropicciandomi gli occhi e lo guardai : era bellissimo. Lo toccai e lui mi sorrise.

"Tranquilla, va tutto bene. Cerca di non pensare, non tormentarti per quel che non hai avuto tempo di dire o fare. Il tuo cuore è un libro aperto e qui abbiamo letto tutto : porta avanti la tua vita come sai, serenamente".

Ci abbracciammo forte e chiusi gli occhi pieni di lacrime e quando li riaprii avevo davanti a me la radiosveglia che segnava le 06.34, il solito orario del risveglio, quello di quella mattina.

Cos'era successo, com'era possibile? Avevo forse attraversato il tempo, oppure la nostalgia mi aveva proiettato attraverso, spinta dai sogni notturni ricorrenti ?

Forse avevo trovato delle risposte, ma avevo perso le tante domande...oppure la vita me le aveva cambiate senza dirmi nulla?



Consigli per la mente, gli occhi, il cuore

  • IL PICCOLO AVIATORE - Andrea Scanzi
  • IO & MARLEY - John Grogan
  • IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO - Marcello D'orta
  • L'ONDA PERFETTA - Sergio Bambaren
  • LA BIBBIA
  • LA PROFEZIA DI CELESTINO - James Redfield
  • MESSAGGI DAI MAESTRI - Brian Weiss
  • NEL FUOCO - Nicholas Evans
  • SE SOLO FOSSE VERO - Marc Levy
  • STORYTELLERS - Paola Maugeri, Luca De Gennaro
  • UN'ALTRA OCCASIONE PER VIVERE - Ken Grimwood