mercoledì 8 maggio 2013

I remember Gilles

Nel 1979 lavoravo un una ditta inglese che vendeva videoregistratori e telecamere alle TV private. Avevo un centralino catafalco con 7 linee in un ufficio di 3 metri per 3 all'entrata. Sulle pareti poster di Gilles Villeneuve e dietro la porta appeso un suo manifesto a grandezza naturale di lui in piedi, sorridente. Ricordo che avendo fornito alla pista di Fiorano l'impianto di tv a circuito chiuso, avevo fatto un ritratto a carboncino del mio idolo che lui mi aveva autografato e rispedito. Lo conservo ancora oggi gelosamente, è una cosa dalla quale non mi separerei per nulla al mondo. L'8 maggio 1982 stavo asciugando i piatti dopo pranzo, quando la tv diede quella notizia . Fu un grande dolore per me. Nel portafoglio , insieme alla foto di papa Woytila, conservo ancora un ritaglio della Gazzetta datato 8 maggio 1992, dieci anni dopo . Riporto qui di seguito quanto scritto da - se ricordo bene - Pino Allevi :  

"... e da quel momento niente può essere più come prima perchè ciascuno si sente privato di un sogno, la materia più impalpabile e assieme più preziosa. Non è il sogno di una vittoria della Ferrari a mancare improvvisamente, ma la gioia di sentirsi rappresentati dalla personificazione del coraggio, da un uomo capace di accumulare talmente tanto di una dote, da diventare nell'immaginario popolare, la dote stessa. E l'Italia che si asciuga le lacrime davanti alla tv, guardando e riguardando al ralenti il tragico volo di quel corpo così picolo dove sta finendo di battere quel cuore così grande, non pensa nemmeno a come riaversi dalla depressione. Siede attonita e piange : è uno di quei momenti in cui ciascuno di noi, anche a distanza di anni, ricorda perfettamente dove si trovava e che cosa stava facendo. E non lo potrà mai dimenticare. "

Sarà stupido conservare questo pezzettino di carta rosa, un pò scolorito dopo 21 anni, ma ogni 8 maggio che passa mi si riapre una ferita, guarita se vogliamo, però ha lasciato un segno. Seguo ancora i motori, ma qualcosa è cambiato e nessuno ha mai più dato vita ad una fiamma, per lo meno simile a quella di allora. Ogni 8 maggio è a Lui che va il mio pensiero.

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