sabato 2 gennaio 2010

HACHIKO


HACHIKO A DOG’S STORY

Emozionante sceneggiatura ispirata ad una storia vera accaduta negli anni '20 in Giappone:
la storia di Hachi, cane di razza Akita-inu che ha lasciato il segno nel cuore dei giapponesi e non solo………...
Hachi nacque a Odate, nella Prefettura di Akita, il 10 novembre
1923. Era un esemplare maschio di Akita bianco. All'età di due
mesi venne adottato da Hidesamuroh Ueno, un professore universitario del dipartimento agricolo di Tokyo, che lo portò con sé nella sua abitazione a Shibuya. Ogni mattina, il professor Ueno si dirigeva alla stazione di Shibuya per andare a lavorare. Il suo fedele cane lo accompagnava sempre e ritornava alla stazione quando il suo padrone rientrava dalla giornata lavorativa. Purtroppo il 21 maggio 19-25, Ueno morì di arresto cardiaco mentre era all'università. Hachi, come ogni giorno, si presentò alla stazione per le 3:00 del pomeriggio (l'orario in cui il suo padrone solitamente arrivava), ma il professor Ueno non era ancora tornato.
Il cane attese invano il suo arrivo. Ciononostante, tornò alla stazione il giorno seguente e fece così anche nei giorni successivi.
Con il passare del tempo, il capostazione di Shibuya e le persone che prendevano
quotidianamente il treno iniziarono ad accorgersi di lui e cercarono di accudirlo offrendogli cibo e riparo. Con il tempo, tutto il popolo giapponese venne a conoscenza della storia di Hachi, tant'è che molte persone andavano a Shibuya solo per vederlo e per poterlo accarezzare. Nonostante il passare degli anni e la sua età avanzante che lo indebolì progressivamente, il cane continuò imperterrito a recarsi alla stazione per poter rivedere il suo padrone. Nell'aprile 1934, venne realizzata, ad opera dello scultore Teru Ando, una statua in bronzo con le sue sembianze che fu posta nella stazione di Shibuya (un'altra simile è stata eretta a Odate, il suo luogo natale); lo stesso cane fu presente all'inaugurazione. L'8 marzo 1935 Hachi morì di filariasi all'età di 12 anni, dopo aver atteso, ininterrottamente, per ben 10 anni, il ritorno del suo padrone. La sua morte impietosì la comunità nipponica, la notizia venne inserita in tutte le prime pagine dei giornali giapponesi e venne dichiarato un giorno di lutto per ricordare il suo reiterato gesto di fedeltà nei confronti del padrone. Con la venuta della Seconda guerra mondiale, il governo giapponese, necessitando quantità ingenti di metalli per costruire le armi, ordinò di usare anche quello della statua di Hachi. Nel 1948, tre anni dopo la fine del conflitto, Takeshi Ando, figlio di Teru, ricevette la commissione di scolpire una nuova statua raffigurante il cane, sempre nello stesso posto di quella precedente. Nonostante il corpo di Hachi sia stato preservato tramite tassidermia ed esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza a nordovest della stazione, alcune sue ossa sono sepolte nel cimitero di Aoyama, accanto alla tomba del professor Ueno.
L'8 aprile di ogni anno, in Giappone viene organizzata una cerimonia per ricordare Hachi, ove partecipano vari amanti dei cani che portano il loro omaggio alla sua lealtà e alla sua devozione.
(fonte Wikipedia)


Ho visto il film con Richard Geere ieri sera.
Troppo bello lui e la storia è commovente.


Fa riflettere. Sono certa che Gianna e Anna
non se lo perderanno , memori del legame
particolare con il loro "Fido".

Mi piacerebbe tanto avere un cane, ma purtroppo
almeno fino alla pensione non potrò
realizzare questo desiderio.

:-)

2 commenti:

GIANNA ha detto...

Ciao Cara Amica
c.c.a.Bianca , si era ormai da un po di tempo che non mi concedevo un volo nel tuo blog.
E oggi come sempre, quando mi sento così,così so dove andare dove attingere la forza per trasformare la mia apatia o in lacrime liberatorie o in sorrisi comunque liberatori, e il corso della mia giornata cambia, nella magia dei tuoi racconti che spesso sono passi anche della mia vita.
Ecco sono qui a dirti ancora una volta grazie, sono certa che siamo in molte/i a leggere e sentire i battiti del nostri cuori accelerare o diventare più regolari in funzione dei i tuoi scritti che sono per me momenti toccanti di vita.
Oggi porterò a casa al mio nuovo compagno di giochi Napoleone Max Ranocchietto il tuo saluto,ha solo 7 mesi ma ha preso il posto della mia piccinina, e alla mia piccola Bleck Queen Nanarella il ricordo del tuo racconto .
Si non posso fare a meno di questi esserini, e solo un'anima gentile come la tua può ricordarsi di noi associandoci anche a loro.
t.v.b. bene
Un bacio
Giò

Serena ha detto...

Sono ritornata visto? :)comunque questo è sicuramente un film che voglio vedere, la trama promette bene anche se, a quanto pare, ci sarà da piangere.
Kiss da Sere

Consigli per la mente, gli occhi, il cuore

  • IL PICCOLO AVIATORE - Andrea Scanzi
  • IO & MARLEY - John Grogan
  • IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO - Marcello D'orta
  • L'ONDA PERFETTA - Sergio Bambaren
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  • NEL FUOCO - Nicholas Evans
  • SE SOLO FOSSE VERO - Marc Levy
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