giovedì 8 giugno 2017

Istantanee di mare - Torre Pedrera

Solo qualche giorno fa, camminavo di prima mattina in riva al mare. Il sole si era appena affacciato all'orizzonte e il gentile andirivieni a riva dell'acqua, accompagnava i miei pensieri; unico rumore insieme al cinguettio degli uccelli , il leggero puntello dei bastoncini sulla sabbia piena di piccole conchiglie. Non sono ancora le 7 del mattino ma il passo è sicuro e leggero, otto chilometri fino a Igea Marina e ritorno, l'aria è fresca e il sole accarezza la pelle , il mare in alcuni punti è immobile e la marea è molto bassa, si potrebbe tranquillamente arrivare fino agli scogli, la porta sul mare aperto.
Camminiamo Massimo ed io, lui ha il passo più lungo del mio. Camminare in questo modo apre la mente che a gradi si concentra : il passo, l'apertura delle mani, la retta postura , il respiro, la tecnica. Si "aprono" i sensi, si colgono piccoli rumori, che arrivano dalla strada poco lontano, qualcuno canta una vecchia canzone, lo stridìo dei gabbiani . I mosconi vicino alla torretta del bagnino sono un intercalare di colori e uno,
solo soletto è fermo tra la riva e gli scogli; incrociamo pochissime persone, qualcuno che corre, altri che camminano nell'acqua con le ciabatte in mano. Vedo persone nell'acqua chine a raccogliere vongole e cannolicchi, mentre davanti a noi una ragazza raccoglie conchiglie e il suo cane ci corre incontro scodinzolando. Come uno schiaffo ci arriva alle narici un profumo di torta, forse torta di mele ed è inebriante, io che devo sempre dare un'occhio alla linea... Da una radio lontana arrivano le note di "Volare" e ci fermiamo contemporaneamente senza parlare per bere un sorso d'acqua "Tutto ok?" Mi chiede Massimo "Andiamo" E' la mia risposta. Camminando i pensieri si mettono in fila indiana, come quando si va alla cassa del supermercato, è quasi più facile aspettarli, dare loro il benvenuto a mettersi ad un tavolo immaginario dove sorridendo il tuo cuore ne prende uno e dice " allora come va? Raccontati dai!" Son solo le 7.30 e sono a digiuno e già ho accantonato tanti argomenti da analizzare, capire e ordinare oggi e la prima cosa che penso è che appena a casa aprirò la pagina del mio blog (dove sto scrivendo ora) e metterò nero su bianco quel che mi passa per la testa stamattina. E' tanto che non scrivo, più di un anno durante il quale ho fatto mille cose, forse non mi sono fermata a respirare con il cuore come ora. Fermare come fossero istantanee i pensieri, le immagini, le sensazioni è possibile, per me ora è il momento.
Incrociamo due vecchietti che ci salutano, anche loro hanno i bastoncini ma sono da trekking, fanno più la parte del sostegno mentre i nostri muovono il corpo in modo più armonico e oltre. "Aiutano vero?" Mi dice lei alludendo ai miei "Certamente" rispondo sorridendole. Li salutiamo , sono teneri, non riesco a definire la loro età . Penso che mi piacerebbe invecchiare con il cervello a posto, sarebbe bello. Riprendiamo a camminare in silenzio aprendo tutti i sensi pronti a ricevere ogni suono, odore, sensazione, riflettendo su questo si ha la percezione più profonda della "presenza" del sè, non so spiegarlo in modo diverso, scrivo come vivo questa emozione. Prima non era così, camminare mi aiuta a scoprire e a capire, approfondire tante cose date spesso per scontate, in questo modo, uguale e diverso insieme rifletto. Quante speranze, aspettative, delusioni, gioie, mi aspettano nel prossimo futuro e quanto durerà? Il tutto è inevitabile, respiro, sono viva, sono storia, il passato di speranza non ne ha, per lo meno non ne ha più , tutto sopito, vissuto spremuto, morto o resuscitato in qualche blando pensiero. Ma è passato. Ed è mio, niente e nessuno può cancellarlo o portarmelo via anche se la memoria spesso perde i pezzi di questo puzzle che è la vita. Ora ci fermiamo , lasciati i bastoncini sulla sabbia osserviamo rapiti l'orizzonte. Un peschereccio passa lento tra il blu del mare e l'azzurro del clielo, sembra di essere dentro una cartolina.
Prima abbiamo visto un airone che al nostro avvicinarsi ha spiegato le ali ed è volato via.
Guardo Massimo, siamo seduti sugli scogli e ci teniamo per mano in silenzio; ogni tanto lui si volta mi guarda e sorride. Siamo due compagni di viaggio lungo una strada che speriamo di percorrere insieme ancora per molto tempo.
" Il cammino trova chi è pronto " e quando c'è l'appello noi rispondiamo " Presente!".

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