giovedì 14 marzo 2013

Benvenuto Frà !

Secondo me non è normale che una persona alle 06.30 del mattino si metta a scrivere un post per il blog. Però oramai mi conosco, sono come una bottiglia di spumante che agitato poi spinge spinge finchè il tappo vola alto lontano. Finalmente dopo tanti giorni di silenzio la voglia di mettermi nero su bianco mi è ritornata e sono qui; onestamente non avevo granchè da dire , non che ora possa scrivere chissà cosa ma da ieri sera ho dentro un turbinìo di piccole emozioni. Abbiamo un nuovo Papa e si chiama Francesco. Come il poverello di Assisi, come il mio nipotino, come il nome di un ristorante di Milano in zona Sempione dove mia sorella fece il pranzo di nozze, anzi quello era Papà Francesco. Bhe voglio pensare a questo papa come ad un papà e mi auguro possa guidare la gente e reinsegnare cos'è la fratellanza, la collaborazione, la pace, la misericordia, il volersi bene , la speranza. Voglio coltivare questo sentimento positivo perchè ne abbiamo bisogno tutti, vorrei tanto che possa curare i popoli, ristabilire un equilibrio dignitoso e fare in modo che la gente si riavvicini alla chiesa, ma a quella chiesa vera, pulita predicata oramai da pochi. Abbiamo fatto prima ad eleggere un papa che il governo. Siamo un paese allo sbando, dove si son persi i valori, dove conta la materialità allo stato puro e dove i sentimenti sono sbiaditi; a questo Papa servirà coraggio, forza e volontà e tanta salute, perchè 76 anni sono tanti ma spero che possa continuare a costruire anzi a ricostruire la fede, specie nei giovani, in quei giovani che vedo persi, con poca volontà e fede. Beninteso, non che io sia una fervente cattolica, anzi non pratico, ma ho bisogno di credere ho bisogno di essere ottimista e non solo per me. Ecco ho espresso il mio pensiero dopo giorni pieni di piccoli casini, problemini fisici, pensieri lavorativi scuri e piccole ma sane gioie. Pedalavo stamattina presto e guardando fuori dalla finestra mentre la preghiera per un mondo migliore mi muoveva le labbra, pensavo a mio figlio, così lontano....tra una sesantina di giorni potrò riabbracciarlo e una grande gioia si è impossessata di me, anche perchè una sua telefonata mi ha svegliata all'alba. Sto bene, voglio pensare positivo malgrado i pensieri pesanti che bussano alla porta della mia esistenza. Ma voglio credere che le cose possano cambiare, devono cambiare non si può gettare la spugna. Voglio pensare positivo, per me, la mia famiglia, i miei cari, i miei amici, per chi mi vuole bene e anche per chi incontro per la strada, per il vicino musone o per la collega malmostosa ma che in fondo è buona, per quello che mi suona perchè non parto spedita....voglio iniziare la giornata con un sorriso che apra l'orizzonte alla fiducia in un futuro migliore. Se ci provassimo tutti, chissà quante cose potrebbero cambiare. Coraggio. E ora vado al lavoro; mi sento meglio ora che avevo qualcosa da dire e l'ho detto. Ciao Francesco, fratello di vita. :-)

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