I paragoni sono spesso antipatici e molto personali, piedi di piombo quindi a mettere nero su bianco le sensazioni, scrivendo di getto, solo per stoppare nel tempo le emozioni, che non fermano il batticuore e non asciugano la lacrimuccia che impavida scende al solo ricordo, al solo pensiero di qualcosa di appena simile vissuto prima, in un tempo lontano.
Gilles e Renè, luglio 1979 Digione. Tutti lo definirono un pazzo, i giornali titolarono epiteti e aggettivi di tutti i tipi, in pochi capirono cosa c'era dentro, nel profondo di quell'esserino che guidava quella macchinina rossa duellando fino all'ultimo respiro con la gialla Renault.
Lì salì la febbre. La covavamo in tanti già da qualche tempo e ancora dopo tanti anni non è passata.
Non c'è cura ormai per questo virus, per questa passione che ancora resiste agli attacchi del tempo.
Non ho più voluto bene a nessuno come a lui, può sembrare stupido, ma certi "amori" sono incredibilmente resistenti, anche se virtuali, perchè purtroppo non ho mai avuto il piacere di stringergli la mano , anche se ho una cartellina piena di foto, autografi, biglietti e un mio disegno autografato di suo pugno.
Ieri assistendo al motogp, ai sorpassi continui tra Valentino e Pedrosa, ho avuto il flash di quei momenti vissuti davanti alla mia tv ben trentasei anni fa, un batticuore simile, la paura che potesse succedere l'irreparabile, mi son trovata a sudare freddo , le mani intrecciate strette fino a farmi male
accompagnando con lo sguardo e con il fiato sospeso le due figure sullo schermo .
Non tifavo per nessuno dei due anche se ho una grande simpatia per Valentino, ma però speravo davvero che Daniel vincesse quella battaglia per un secondo posto . E così è stato. Giusto così.
Amo guidare , sono a mio agio con il sedere su quattro ruote, un pò meno su due (come passeggera), mi piacciono i motori e quando la mia tv è accesa "batte" i canali di sport su Sky dove spesso capita di assistere a gran premi di formula uno e moto gp degli anni scorsi .
Ieri s'è vista una bella pagina di sport, un'emozione vera. Ogni tanto ci vuole.
Insomma volevo solo dire che ci manchi tanto Gilles, ma è bello ogni tanto vedere qualcosa che fa riaffiorare il tuo ricordo, anche se quando capita è un pugno invisibile nello stomaco, un 'emozione che riaccende la febbre.
Era giunto in cima alla sua montagna e certamente, da lassù, vedeva le cose in un'ottica
diversa dalla nostra, di noi che, umili formiche, abbiamo scelto di vederle dal basso.
(Jeff Hutchinson da "Grand Prix International magazine" del 13 maggio 1982)
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