Ascolto le parole di Guido Meda mentre commenta le qualifiche di moto GP1 e rivolge un commosso pensiero a quel che è successo stamane a Brindisi.
Rifletto. Come mamma mi si stringe il cuore a pensare a quelle famiglie, a quelle vite strappate a quei destini dei ragazzi coinvolti, che non riusciranno più ad avere la spensieratezza che avevano ieri.
E' una sensazione di smarrimento, di paura, di impotenza. Un'altra strage scritta sul libro della storia d'Italia. Un'altro delitto che resterà impunito.
Poi squilla il telefono e la voce di Stefano ci parla. Il nostro pezzo di vita, il pezzo del nostro puzzle, per qualche minuto si aggancia e completa il quadro . L'amarezza si sente anche se dall'altra parte del mondo, anche lui è stato studente, anche lui ha avuto 16 anni...
Una scuola con nome Falcone Morvillo, in giorni in cui la polizia fa retate, in un'area particolarmente ammaffionata.
Ma io mi domando se questa gente che mette le bombe un cuore ce l'ha, se ha famiglia....perchè colpire in questo modo? Perchè questo cancro di cattiveria/potere o mafia che sia non si riesce a debellarlo?
Non amo la politica, penso che la nostra casta a Roma e dintorni sia una piaga indelebile, mi fanno tutti ribrezzo ma la guerra civile incombe se continua così, sempre che si abbia il coraggio di voltare pagina e scriverne una nuova usando la parola PACE, seguita da quella FRATELLANZA.
Ma forse han buttato via i vocabolari.
Ho una grande tristezza dentro, spengo la TV e recito una preghiera, sperando possa servire a
lenire un pò il dolore.
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