"domenica 11 settembre 2011
11 Sep 2011. To be.
Sono così sereno da non riuscire a pigliarmi male neanche a volerlo.
Immaginate di poter guardare il sole dritto in faccia e dire "Amico mio, mi spiace, ma a sto giro brillo più di quanto tu possa fare d'estate". Ecco, è così che mi sento adesso.
Le mattine diventano sera in cinque minuti ogni giorno che passa e la mia "velocità" riacquista lentamente vigore. Mi sto svegliando, ed era anche ora.
Sono giorni questi in cui ho la testa piena di pensieri. La maggior parte di questi mi riportano alla vita del Vimercatese e dintorni, ai miei amici, alla mia famiglia. Ho così tante cose da dire che a volte (come adesso) non so di preciso cosa scrivere, di cosa parlare, come ordinare il vociare nel cranio. Spesso vorrei che un sacco di persone che conosco fossero qui. In certi momenti ho proprio il bisogno di condividere quest'esperienza con qualcuno che mi colleghi direttamente a Casa. Questo è l'unico vero vuoto di cui posso lamentarmi qui, dall'altra parte del mondo.
Dopo più di otto mesi in questo paese, per come la vedo io, penso che i 12 del mio visto siano fin troppo pochi, semplicemente perchè la vita da backpacker qui regala troppe occasioni per non dimenticare. Costruire se stessi attraverso un'esperienza del genere è come disegnare, o dipingere un quadro. Ma il mio foglio non ha bordi, il mio quadro non ha cornice, e le possibilità sono infinite. I giorni di cui mi nutro sono i giorni che desideravo da un pezzo, e anche la persona che vedo adesso allo specchio ha i tratti di chi vorrei essere. Tra casini e bei ricordi che finora ho collezionato qui posso finalmente dire di sapere chi sono.
Vivo una sana e inconsapevole libidine chiamata spensieratezza."
Domenica sera ore 22.30. Sbircio su Fbook per vedere se ci sono novità di Ste.
Leggo il nuovo post che ha messo sul suo blog e mi rendo conto che probabilmente Stefano avrebbe avuto anche altre parole per descrivere il suo stato d'animo, ma non le ha trovate forse al volo. Quando si esprime scrivendo quel che si prova, spesso non è facile, "illustrare" a chi legge, l'espressione del viso, il tono della voce e la gestualità delle mani. Lui ci è riuscito.
L'immagine che ho di questo figlio non è più quella di un ragazzo, ma di un uomo.
Un uomo che si è messo in gioco e sta afrontando gli eventi con coraggio.
Il suo punto fermo forse è ancora Casa, scritto maiuscolo, dolcemente, scritto con rispetto e amore.
Stasera ci siamo parlati e ho sentito più di altre volte il suo abbraccio virtuale.
mentre parlava descrivendoci il lavoro, la gente, le ricette che cucina per sè ed i ragazzi dell'ostello.
Non si può non amare Stefano e lo dico con orgoglio, fiera di come è, contenta di come vive la sua vita da protagonista e non da comparsa.
TVB,
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