Sono partita venerdi 19 molto presto per raggiungere Portomaggiore dove dal gennaio scorso mi ero prenotata per esporre per il quarto anno consecutivo alla Fiera del paese.
Purtroppo il tempo non è stato magnanimo nè venerdi nè sabato, comunque oltre al piacere di stare in compagnia dei miei parenti e degli amici, domenica mattina prima di recarmi alla mia bancarella, sono andata con Massimo, Sabry e Angelo a visitare il Castello del Verginese a Gambulaga di Portomaggiore.
Valentina ci aveva invitato a presenziare ad un mercatino di hobbystica all'interno dei giardini per domenica 26, e benchè io abbia declinato l'invito abbiamo pensato che una puntura di cultura potesse farci bene.
E' un castello diverso dal solito, molto basso con dei bellissimi giadini e vigneti e viene chiamato Delizia, ha origine intorno al 1480come casale di campagna, ma fu trasformato in residenza ducale nel primo cinqucento da Alfonso I D'Este e donato a Laura Eustochia Dianti. Alla morte del duca la dama vi si ritirò facendone la sua piccola corte privata e ne ordinò la ristrutturazione, eseguita in primis da Girolamo da Carpi.
Egli configurò il castello come un edificio a pianta rettangolare delimitato da quattro torri merlate e a pianta quadrata.
A lato c'è una piccola chiesa settecentesca, unita all'edificio da un portico, anch'esso della stessa epoca. L'interno è decorato a partire dal xviii secolo con stucchi, fiori in stile liberty a tempera, conchiglie, rosoni, volue e spesse cornici che delineano i soffitti.
La vicina torre colombaia è un residuo delle pertinenze originariamente poste intorno alla Delizia e risale al XVI secolo.
Tutt'intorno un grande brolo (giardino fiorito) e le vigne.
All'interno le stele di una necropoli di epoca romana dei Fadieni risalenti al I e II secolo d.c.(età imperiale) .
E' stato interessantissimo ascoltare la guida che ci raccontava le storie medioevali del castello e dei suoi abitanti; si parla anche di un fantasma che si aggira tra le mura... Fra l'altro ho incontrato Davide, un vecchio amico che ho rivisto con piacere.
Abbiamo poi potuto ammirare in una sala al piano terreno la mostra degli acquarelli botanici di Maria Rita Stirpe e ne sono rimasta ammirata.
Poco lontano c'è un altro castello in quel di Voghiera, il Castello del Belriguardo che varrà la pena di visitare la prossima volta che verremo qui.
Lunedi sera alle 23.30 avevamo messo già via tutto, finita la tombola (non c'era più nessuno in giro), una lunga fiumana di gente si è recata fuori paese e noi con loro, per assistere ai fuochi artificiali che sono stati molto più belli di quelli dello scorso anno.
Per oltre mezz'ora abbiamo avuto gli occhi pieni di luci e di colori, eravamo ai bordi del canale, a guardare i mille disegni nel cielo riflessi nell'acqua , tutti i visi con il naso per aria a godere di questi momenti che aprono il cuore.
Ho chiuso gli occhi, stanca, alle 2.30 per riaprirli alle 9 di martedi mattina.
Alle 10.30 sono partita per tornare a casa, portandomi dentro i sorrisi di Francesca ed Eleonora,
le mie nipotine , che mi han fatto compagnia e coccolato.
Portomaggiore è il paese natio di Massimo la mia dolce metà, ma ci sono momenti in cui lo sento mio, cosa che con Milano dove sono nata, non ho mai provato.
C'è davvero sempre qualcosa da scoprire...
E' bello provare queste emozioni, mi fanno stare bene.
Purtroppo il tempo non è stato magnanimo nè venerdi nè sabato, comunque oltre al piacere di stare in compagnia dei miei parenti e degli amici, domenica mattina prima di recarmi alla mia bancarella, sono andata con Massimo, Sabry e Angelo a visitare il Castello del Verginese a Gambulaga di Portomaggiore.
Valentina ci aveva invitato a presenziare ad un mercatino di hobbystica all'interno dei giardini per domenica 26, e benchè io abbia declinato l'invito abbiamo pensato che una puntura di cultura potesse farci bene.
E' un castello diverso dal solito, molto basso con dei bellissimi giadini e vigneti e viene chiamato Delizia, ha origine intorno al 1480come casale di campagna, ma fu trasformato in residenza ducale nel primo cinqucento da Alfonso I D'Este e donato a Laura Eustochia Dianti. Alla morte del duca la dama vi si ritirò facendone la sua piccola corte privata e ne ordinò la ristrutturazione, eseguita in primis da Girolamo da Carpi.
Egli configurò il castello come un edificio a pianta rettangolare delimitato da quattro torri merlate e a pianta quadrata.
A lato c'è una piccola chiesa settecentesca, unita all'edificio da un portico, anch'esso della stessa epoca. L'interno è decorato a partire dal xviii secolo con stucchi, fiori in stile liberty a tempera, conchiglie, rosoni, volue e spesse cornici che delineano i soffitti.
La vicina torre colombaia è un residuo delle pertinenze originariamente poste intorno alla Delizia e risale al XVI secolo.
Tutt'intorno un grande brolo (giardino fiorito) e le vigne.
All'interno le stele di una necropoli di epoca romana dei Fadieni risalenti al I e II secolo d.c.(età imperiale) .
E' stato interessantissimo ascoltare la guida che ci raccontava le storie medioevali del castello e dei suoi abitanti; si parla anche di un fantasma che si aggira tra le mura... Fra l'altro ho incontrato Davide, un vecchio amico che ho rivisto con piacere.
Abbiamo poi potuto ammirare in una sala al piano terreno la mostra degli acquarelli botanici di Maria Rita Stirpe e ne sono rimasta ammirata.
Poco lontano c'è un altro castello in quel di Voghiera, il Castello del Belriguardo che varrà la pena di visitare la prossima volta che verremo qui.
Lunedi sera alle 23.30 avevamo messo già via tutto, finita la tombola (non c'era più nessuno in giro), una lunga fiumana di gente si è recata fuori paese e noi con loro, per assistere ai fuochi artificiali che sono stati molto più belli di quelli dello scorso anno.
Per oltre mezz'ora abbiamo avuto gli occhi pieni di luci e di colori, eravamo ai bordi del canale, a guardare i mille disegni nel cielo riflessi nell'acqua , tutti i visi con il naso per aria a godere di questi momenti che aprono il cuore.
Ho chiuso gli occhi, stanca, alle 2.30 per riaprirli alle 9 di martedi mattina.
Alle 10.30 sono partita per tornare a casa, portandomi dentro i sorrisi di Francesca ed Eleonora,
le mie nipotine , che mi han fatto compagnia e coccolato.
Portomaggiore è il paese natio di Massimo la mia dolce metà, ma ci sono momenti in cui lo sento mio, cosa che con Milano dove sono nata, non ho mai provato.
C'è davvero sempre qualcosa da scoprire...
E' bello provare queste emozioni, mi fanno stare bene.
:-)
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