lunedì 9 giugno 2025

UN CUORE MATTO DA LEGARE

Io e il mio cuore chiacchieriamo spesso lasciando ad ascoltare la ragione che volutamente non interpelliamo. Ogni tanto va bene farlo. Lui è il mio piccolo muscolo che non si vede, batte nel mio petto e raramente sento che salta qualche colpo ma lo fa senza fare casino. Lui contiene tantissimo amore, trabocca perché tanto ne dà e tantissimo ne riceve, a volte vorrei saper fare di conto e tirare le somme, ma credo che a poco possa servire in fondo. Lui è forte però, crede in quello che faccio anche se ragiona con la sua di testa e non con la mia, anzi per dirla tutta lui ragiona di pancia. Io nel cuore ho tanto posto, c’è dentro uno stadio da tantimila posti. Ci sono dentro i miei affetti più cari, i miei amici, le persone che non ho più qui con me fisicamente ma che hanno lasciato un’impronta li dentro, come a Hollywood sulla road of fame. Penso di essere una persona buona, non sono capace di cattiverie e il mio cuore è sano e spero non mi lasci a piedi troppo presto.
Mentre scrivo ho un flash. L’immagine di un santino dove è stampato Gesù con al centro del petto un grande cuore rosso. Ecco io vorrei proprio riuscire a costruire con lui un rapporto fermo, tenace e corretto. Perchè io so che lui conosce a fondo tutti i miei pensieri del mio tempo fin qui. Io quando penso a lui a volte ho la sensazione che l’aria mi attraversi come fa con un lenzuolo steso sul filo al sole, in un prato, accarezzato e schiaffeggiato dal vento. E se mi desse un segnale quando sta per accadere qualcosa di bello, sarei tanto contenta. Ma in fondo va bene anche così, non è che gli posso dire “ se ci sei batti un colpo, magari due che sono anche un po' sorda”.

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