giovedì 24 dicembre 2020
25 dicembre
Sono giorni strani. Diversi. Giorni in cui mi prende una forte malinconia e ho la lacrima facile.
Mi basta poco. Una voce al telefono, un ti voglio bene, un pensiero carino, un film, uno scritto
ed ecco che l'emozione scaturisce, come quando si stappa un buon vino.
Credo che con questo isolamento qualcosa in me è cambiato, mi sento più fragile ho come la
sensazione di essere uno spettatore a teatro e sul palco sta scorrendo la vita, la mia, senza
interpellarmi, così apaticamente, eppure la protagonista sono io...ma non ho un copione scritto
prima.
Ho mille pensieri e considerazioni che si azzuffano per mettersi in fila e farsi tradurre e capire
non è così semplice.
Ma fino a che punto mi sono persa non lo so, so che però prima o poi mi ritroverò e riprenderò i
miei rapporti con le persone che amo. Non mi bastano le videochiamate, vuoi mettere un abbraccio??
La felicità del vedersi, toccarsi, parlarsi aprire il cuore.... non esiste nulla di più bello.
Possiamo continuare a coltivare le nostre amicizie, come fosse questa vita un orto che va curato,
ma bisogna fare in modo che i frutti escano in tutte le stagioni, coltivando con empatia e
sentimento quei valori, quelle cose belle che ci legano l'un l'altro.
Ma non solo oggi perchè è Natale.
La luce della speranza non deve abbandonarci, posso ricordare il calore dell'ultimo abbraccio
dell'ultimo bacio, e fare in modo di non dimenticarlo, coltivando tutto il bene che contiene.
Oggi, domani, sempre. Finchè ho respiro.
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