venerdì 25 maggio 2012
UNA TRIBU' CHE (S)BALLA
Stanotte mi son svegliata alle 04.00 attraversata da una sgradevole sensazione. Abito al 4° piano e se il terremoto arriva anche qui in modo pesante, son dolori.
Penso alla gente nelle tende, in una terra poco distante sfregiata dagli eventi distruttivi del sisma.
Domenica mattina ho preparato la borsa dell'Esselunga vicino alla porta, con dentro due copertine, un litro di latte una bottiglia d'acqua e un cambio per me e Massimo. Ho pensato a zia Lucia che dopo il terremoto del Friuli aveva fatto lo stesso a Udine. Spero di doverla svuotare presto e cancellare le preoccupazioni, ma non si sa mai.
Max ha portato la nonna Dolly a casa a S. Agostino per fare provvista delle sue cose..un paese transennato e privo della solita gioiosità emiliana; Teresa, i mie colleghi e parenti bolognesi, gli amici in rete...tutti hanno paura.
Io l'altra notte sono stata svegliata dalle grandi ante scorrevoli dell'armadio in camera da letto che sbattevano e il letto che si muoveva.
Tutti abbiamo paura.
Non mi piace ballare in questo modo. Padre Eterno te lo dico tutte le mattine e tutte le sere " per favore, spegni sta musica che non ci piace".
spero che questo terremoto finisca presto e che si possa tornare alla normalità... qui a Milano lo abbiamo sentito appena, ma tanto quanto mi è bastato per agitarmi... tutto il giorno con la paura addosso...come vi capisco! siate forti, un abbraccio!
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