martedì 15 dicembre 2009

IL CALENDARIO DELL'AVVENTO





Martina mi ha mandato la mail che qui di seguito trascrivo.

Grazie Amica, queste parole oggi proprio oggi, assorbono un pò di amarezza.

Guardo avanti e ci provo.




Una volta ancora ti stai avvicinando alla fine di un calendario.



Se la fine è un punto di arrivo e di partenza nel contempo, nel periodo precedente tutto ciò che è stato vissuto – nella sofferenza, nella fatica e anche nella gioia – non ti sta solo alle spalle ma anche sulle spalle.



Avvicinandoti a questa tappa non fare consuntivi e non stendere nuovi progetti, ma lascia andare il vecchio creando spazio per il nuovo in arrivo. Il nuovo non può accomodarsi se in te non trova spazio libero per sé e questo spazio non lo crei ammassando in un angolo ciò che più non serve, con l’idea di conservarlo per un ipotetico bisogno futuro. Nel futuro non c’è bisogno del passato, e non è futuro il domani generato dal passato.



Da qui a Natale, creati il tuo calendario dell’avvento, e invece di scartare cioccolatini e caramelle, di recitare filastrocche e pensierini, ogni giorno svuota la tua tasca di un dolore, di un ricordo, di un pensiero fisso e tormentoso, di un rancore o di un rimorso, di un rimpianto o di un’illusione.




Lascia andare anche qualche gioia passata, perché le gioie passate ti impediscono di gustare quelle diverse gioie che ti attendono.Svuotati del desiderio e delle aspettative che si appoggiano sul fallimento e la frustrazione, che ti legano ancor più stretta a qualcosa che non è e non sarà.Chiudi i conti. Paga un debito di riconoscenza, di affetto, di amore. Azzera il credito di un torto, di un’incomprensione, di un’offesa.


Togli e togli… non sentirti persa per quel vuoto temporaneo: è pieno di potenziali che attendono un campo dissodato, senza sassi e vecchi ceppi, per affondare le radici e germinare.Non fare ora una lista di ciò che pensi non serva: non lo puoi sapere. Ogni giorno uscirà dalla tua tasca un pacchettino. Riconoscilo e liberalo dalla confezione dell’apparenza.


Sorprenditi: mai avresti pensato che fosse proprio quella cosa ad essere un inutile peso.


Sorridi: com’è facile e dolce lasciare ciò che chiede di essere lasciato.



Buon lavoro.



Il tuo Angelo del Tempo

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